COL MENADAR VE-050

Abbiamo parcheggiato la macchina, sotto l'incombente Sasso di Caleda, e abbiamo imboccato il sentiero 543 con alle nostre spalle l'incombente Moiazza, ma a un certo punto abbiamo capito cosa volesse dire tracce di sentiero: in parole povere abbiamo perso il sentiero, ma grazie al gps e ad un po' di occhio lo abbiamo recuperato e in un'ora e mezza siamo arrivati sulla cima, con un  cielo molto minaccioso.

Ho piazzato la 5 elementi VHF su un cavalletto con cavo coassiale di tipo satellitare, che da tempo ha sostituito il rg58 e appena acceso l'ft817, ho cominciato a far collegamenti ed in pochissimo tempo ho fatto una decina di collegamenti con delle distanze sui 250 – 300 km.

Stefano DQU ha fatto collegamenti in HF con la Miracle e con la direttiva vhf. Il tempo comunque non ci dava tregua, siamo scesi velocemente, appena arrivati al  rifugio San Sebastiano sul passo Duran ha cominciato a diluviare.

Ci siamo resi conto che bisogna sempre programmare le uscite, controllando le previsioni meteo e quelle su cui ci eravamo appoggiati era stata appunto  di una precisione “svizzera”. Alle prossime….

73 Andrea de IK3ITV e Stefano de Ik3DQU

Le previsioni atmosferiche non promettevano nulla di buono ci davano una finestra di tempo senza pioggia dal primo mattino sino alle 14, allora con Stefano Ik3DQU abbiamo deciso di attivare una cima che ritenevamo facile, ma molto aperta verso la pianura e verso sud il “Col Menadar 1740 metri” tra il passo Duran e Agordo,  per poter sperimentare l'attrezzatura VHF nel primo week end di settembre,  pertanto il dislivello di circa 200 metri che ci preparavamo ad affrontare ci sembrava adeguato.
Cima Col Menadar IK3ITV e IK3DQU